di Liberato RUSSO
Un'idea che prende forma dal caos e giorno dopo giorno
assume identità, cercando vita nella luce e sviluppandosi nei dettagli. Così
quella materia inizialmente informe, cresce e ribolle come un magma tra spirito
ed intelletto, e si fa impulso, profondità che anela l'infinito. Un'idea che
rompe il silenzio della notte, che cerca la luce e la purezza, stanca di
rimanere ingabbiata nel suo essere così sola, così ferma, immobile nella sua
primordiale scorza. E quella sua tensione, quel suo immane desiderio, si dipana
tra luce e buio, quasi a volersi "mondare" e poi ancora
"sporcare" di spirito e materia, evitando regole e una dimensione
fissa. E' proprio allora che quell'idea diviene "PROGETTO", traccia
indelebile di quella spinta interiore che ora sta per esplodere in tutto il suo
linguaggio, quello fotografico. Sto parlando del nuovo "racconto per
immagini" di Gabriella Tutolo, il suo nuovo "viaggio" che tinge
la sua materia di "bianco" e di "nero", di luce e di
tenebra e che trova la sua massima esaltazione nella bellezza del corpo,
nell'incanto dello sguardo, nello spasmo di una danza che è la vita stessa e
tutto ciò che la circonda. "E' nato
un po' tutto per caso - afferma la stessa autrice - così, in un giorno come
tanti. Guardando delle foto sulla rete web rimasi incuriosita e affascinata da
un'immagine particolare, quella di una donna completamente immersa nella luce,
quella stessa luce che poi ha illuminato il mio intuito, rievocandomi il buio,
quella netta contrapposizione della luce più intensa... E da qui è iniziato
tutto".
''Buio e luce'', dunque, quali entità intrecciate ma in
antitesi tra loro, bagliori e silenzi della vita che danno il titolo alla nuova
mostra fotografica dell'autrice termolese. Reduce dall'ultimo lavoro
fotografico messo in mostra nello scorso Febbraio al Castello Svevo della città
adriatica, le nuove opere di Gabriella troveranno ospitalità in una cornice
insolita, ovvero nelle stanze di un negozio di arredamenti per interni, l'Arlem
Design di Termoli.
Dieci gli scatti che immortalano i volti di due meravigliose
modelle, Flavia Soldo e Giada Ferraraccio, che si sono prestate all'estro
artistico della fotografa termolese e che la stessa tiene particolarmente a
ringraziare.
Un volto etereo, immacolato, quasi irraggiungibile, quello
di Flavia; l'altro, quello di Giada, fortemente palpabile, concreto, che dal buio fa emergere in
superficie l'intensità della luce. Così, nel segno degli
opposti che si inseguono e che si attraggono, si muove l'insolito percorso dal
"buio alla luce", che scopre e delinea i contorni, che esalta la
bellezza estetica e viscerale delle due modelle.
Il progetto è in via di definizione. In settimana saranno
curati gli aspetti più importanti, dal posizionamento degli scatti fotografici
ai dettagli sulla location. A breve quindi sarà la stessa autrice a rendere
pubblico l'evento che, certamente, arricchirà la città di cultura e arte.
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